Com’è nato il progetto Pausa Pranzo?
Sono scatti estemporanei inventati per divertimento nell’orario di pranzo per interrompere i ritmi di lavoro. Faccio la grafica freelance e il mio home-office è composto da studio/camera da letto/cucina. Durante l’ora di pranzo la luce diretta del sole invade la cucina, e mentre mangio qualcosa passo in rassegna il cellulare, leggo le notizie, guardo i social.
Selfie stravaganti
Giocando con la luce, che cambia il volto secondo la diversa angolazione, ho provato a fare qualche scatto con gli oggetti che avevo a disposizione in cucina: ho cominciato con uno scolapasta e un mestolo che poi si sono trasformati in un elmo e in un’arma grazie a Photoshop, primo strumento del mio lavoro abituale. Titolo della prima foto: “Alla guerra come alla guerra!”.​​​​​​​
Il gioco è fatto
Gli scatti nascono al momento, senza preparazione o lunghe meditazioni: solo in funzione degli stati d’animo, delle telefonate ricevute, degli oggetti che mi capitano sottomano, delle notizie che leggo.
Per realizzarli non impiego più di mezz’ora, anche perché non ho quasi mai molto tempo: mi basta un fondo bianco, un vecchio pannello dietro la schiena e il cellulare davanti, una posa e più scatti per avere una scelta.
Poi mi sposto al computer, lavoro le immagini per migliorarle, spianare le rughe, giocare con i colori, aggiungere qualche particolare se occore. E voilà!
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